Comprensioni e realizzazioni durante il percorso di formazione
I mesi passano e si srotolano uno dopo l’altro i seminari di questo secondo anno di counseling, sono pregni di nuovi insegnamenti, nuove modalità di porsi e sento profondamente che mi “i llumino di immenso” c ome diceva Ungaretti e ora credo di comprendere cosa vuol dire. È quella luce che squarcia il velo della sofferenza e ti fa toccare con mano quello che veramente e ontologicamente sei. Il grande lavoro che dobbiamo compiere è mantenere quel sentire stabile e costante. Scrivo e gli occhi mi si riepilogo di lacrime, ricollegarmi alle emozioni che ho provato durante l’ultimo seminario mi commuove e mi fa gioire allo stesso tempo. Ho realizzato quello che pensavo difficile da raggiungere ossia: affidarsi veramente a Dio. La tematica principe di questo ultimo W/E di studio era centrarci sulla consapevolezza del sè, cosa importantissima per entrare nel sentire dell’altro per un ascolto autentico e per un aiuto che veramente venga dal cuore e non dalla mente razionale che ci induce a giudizi, critiche e proiezioni delle nostre esperienze sugli altri. Mi ero chiesta spesso ultimamente quale era il segreto per poter accedere a tale virtù, la mia mente che ancora naviga su onde egoiche e mi rimandava a tecniche, ma sapevo che erano vecchi pensieri di coazioni a ripetere che nei tempi passati mi hanno bloccata ad una perfezione che non permetteva di lasciar fluire la creatività della mia anima, non che mi mancasse, ma la paura e il controllo non mi permetteva di lasciare andare ciò che doveva uscire. Il tempo, le esperienze, i capovolgimenti della vita poi ti conducono verso a ciò che sei chiamata. Quello che abbiamo esperito mi ha portato in modo naturale, a capire qual è il metodo; ce l’ avevo davanti, ce l’avevo già tra le mani da un po’, ma non riuscivo a vederlo: tutto arriva quando sei pronto! (...)
(...) Nel corso della formazione in counseling non si può proprio dire che non facciamo incetta di emozioni, in questo ultimo seminario ne ho assaporate molte, diventano sempre più profonde e con mia sorpresa... spirituali! È proprio vero... quando sei pronto tutto ciò che devi esperire per avanzare arriva. In questo periodo sto studiando la psicologia della BhaghavadGita e quando mi sono ritrovata a leggere ancora una volta lo sloka IX. 34 che dice: "Volgi a me il tuo pensiero,a Me il tuo devoto amore, a Me il tuo sacrificio, a Me rendi omaggio; cosi conseguita l’unione con Me, che sono il tuo fine più alto, a Me certo verrai".Mi sono chiesta ma come si fa? Quando arriverò ad un’ amore così profondo? Ecco, quello che sbagliavo era pensare che fosse inarrivabile per me, invece come ho sperimentato il segreto sta nel mettersi con umiltà nelle Sue mani. Durante gli esercizi dovevamo tra uno scambio e l’altro con i compagni di corso, centrarci consapevolmente nel nostro sè, per avere sempre energia pulita e fresca e poter mettersi in ascolto in modo sempre unico con chi si aveva davanti. Ed è stato lì, in quei momenti di centratura che ho levato al cielo il mio pensiero e ho detto: offro a Te ciò che mi accingo a fare... aiutami a trovare le parole migliori da dire, guidami nella giusta direzione! Ho sentito la Sua presenza, mi ha donato calma e una serenità che mai avevo provato, tutto fluiva con facilità ed empatia, mi sono sentita accompagnata. Ho capito che stavo cercando le vie più difficili, quando invece basta solo ricordarsi che Lui c’è, non possiamo fare sempre tutto da soli, e in questo percorso se non ci abbandoniamo a Lui non possiamo trasmettere agli altri la forza che se ne può ricavare. È energia creativa che purifica è quel collegamento che permette la vera e profonda empatia. Una scoperta che mi riempito il cuore di una grande gioia, una realizzazione che non ha pari, ora bisogna cercare di mantenere la rotta il più possibile ferma e non farsi spaventare dalle onde dell’ego, se teniamo il pensiero in Lui le onde si placano, il nostro mare diventa calmo e con gioia navighiamo andando incontro alla vita che ci aspetta.
Alessandra, dalla Sede del Veneto