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Osservazione, ascolto e trasformazione in un anno di Corso di Formazione in Counseling

DI LUCIA DE FILIPPI

Sono passate molte settimane dall’ultimo seminario, anche se stavolta il mio ritardo è proverbiale.

In queste settimane mi sono successe esperienze di vita molto forti, che sono connesse sottilmente al mio percorso di Counseling.
Parto dall’ultima frase che ho appuntato nel mio quaderno, al seminario di luglio 2017, e parto da li.
DIO E SE’ STESSI…..SONO COSì VICINI…
Per quello che è la mia esperienza di questo ultimo anno (il primo è stato un preparare il terreno e depositare i semi del raccolto), che è il secondo, il percorso di Counseling è in primo luogo un viaggio che si inizia per la riscoperta di Sé. E’ quasi uno stile di vita.
Lo vedo successivamente come uno strumento, per mettere la propria esperienza evolutiva e trasformativa, al servizio e beneficio di altri.
Tappa fondamentale: scoprire il mondo delle emozioni.
Emozioni, sono apparentemente stati incorporei che aleggiano nella coscienza di ogni essere umano: non sono nel cervello, ma lo stimolano, nemmeno nel corpo ma lo ammalano o lo guariscono.
Non agiscono ma portano ad agire, riempiono la mente di pensieri e li cristallizzano o li alchimizzano.
Creano la realtà e il mondo che, seppur irreale nella sua illusione, appare reale anche ai saggi.
Che dire a chi saggio non è? Io che saggia ancora non sono ho transitato e transito in questo mondo per me reale.
A volte faticoso, complesso, sofferente, spietato nel quale serpeggiano momenti di serenità e gioia, felicità.
Già felicità, che scoperta che ho fatto! Cosa mi rende felice? Tutto ciò che dall’esterno soddisfa i miei bisogni.
Bisogni che nascono dai desideri, che nascono dalle emozioni, che nascono dalle esperienze.
E’ come essere su una barchetta in mezzo all’oceano in balia dei venti, del sole e del mare.
Noi puoi fermare i venti, non puoi fermare il mare e nemmeno gestire il sole.
Ti fai solo gestire. Ecco la sofferenza ed ecco la felicità effimera alternarsi tra giochi di bene e giochi di male.
Eppure ognuno di noi è qui per il medesimo scopo, facciamo cose diverse, vite diverse, esperienze diverse per raggiungere uno status unico, essere felici.
Già ma cos’è la felicità? Quella che viene dall’esterno? No quella è semplicemente l’altra faccia della sofferenza. Se ci pensi è destabilizzante vero? Eppure è così…il percorso di Counseling di questo secondo anno mi ha portato a fare esperienza di ciò che ho imparato nel primo.
Ho iniziato a conoscere le emozioni e ad imparare il loro linguaggio, ad incontrare i clandestini stivati nei miei samskara, a percorrere le tracce neurali che mi obbligano a fare ciò che non vorrei ma che faccio, intrappolata dai miei condizionamenti e attaccamenti. Ad entrare in un sistema di immagini, parole e linee guida per addestrare ahamkara ed il mio sistema a transitare attraverso le produzioni tossiche delle emozioni e a produrre degli stati trasformativi delle stesse, migliorando la mia vita e la mia percezione dell’irreale e del Reale.
Ho iniziato così a raccogliere i miei primi frutti nelle relazioni affettive, nel lavoro, nella vita sociale ed incantevolmente nella vita spirituale.
Cosa centra la vita spirituale? TUTTO….pare strano no? In una condizione di mondo in cui la materia ha potere, in cui hanno potere sesso, soldi, apparenza, inganno, superficialità, disonestà, disordine, entropia.
Questo è il format del mondo, ma per fortuna noi siamo ontologicamente Sat Cit Ananda e siamo qui per fare altro rispetto ai dis-valori citati. Siamo qui per diventare Amore…..attraverso il Perdono e il Servizio.
Altre parole divine storpiate dai tempi odierni di Kaliyuga. In questi ultimi lunghi mesi sono passata attraverso l’esperienza di poter riconoscere ciò che è Amore e ciò che non lo è.
Sono caduta inesorabilmente nella trappola di una contraffazione di amore, perché spinta da un bisogno denso di emozioni non elaborate e di un samskara confuso e infuso in un sentimento di insicurezza, inferiorità e solitudine.
Ho scoperto, entrando dentro alla mia sofferenza, in una relazione di aiuto verso me stessa, tendendomi una mano e dandomi empatia, che ciò di cui avevo bisogno non era di un amore mendicante che da fuori mi centellinasse gocce di gratificazione e riconoscimento, brandelli di affettività limitata, claudicante e altalenante, un amore corrispondente esattamente al dolore della mia mancanza/necessità/bisogno, ma avevo (e ne ho ancora….. il lavoro è appena iniziato) bisogno di incontrare me stessa ed iniziare a perdonarmi, conoscermi, amarmi piano piano, in modo da raggiungere un’autonomia affettiva e, facendo un potente lavoro sulle emozioni, iniziare un processo di distacco emotivo.
Andare con delicatezza a ritroso nel tempo e nel luogo in cui certe emozioni sono nate e si sono annidate fortificandosi per essere state nutrite nel tempo dagli stessi stati d’animo non elaborati, e li poter operare una pratica di rilascio graduale del carico emotivo.
Imparare ad ascoltare, accogliere me stessa…..imparare a perdonare.
Il perdono questo strumento incredibilmente potente che si sviluppa da una graduale bonifica dei propri stati emotivi tossici, sostenuti da forze alte, e si potenzia in modo esponenziale in un lavoro sinergico iniziando a liberare afflati d’amore, un amore un po’ arrugginito perché rimasto nel cuore chiuso a tripla mandata per troppo tempo, imbruttito da ragnatele e strati di polvere e ruggine, attanagliato da sofferenze e rottami tossici taglienti e graffianti.
Il percorso di Counseling mi ha dato la forza, attraverso gli strumenti, attraverso gli incontri con i miei fantastici e coraggiosi compagni di viaggio, attraverso il sostegno di sportelli Counseling e attraverso la presenza del fondatore di questo magico progetto, il prof. Ferrini, di entrare nel mio mondo interiore, pieno di trappole, alla indiana Jones, boicottanti e sanare, ripulire, riordinare, bonificare, medicare samskara virulenti.
Una relazione di aiuto verso me stessa, che sta diventando mese dopo mese una realtà tangibile delle mia trasformazione interiore ed esteriore.
Ora la mia solitudine, la paura di non farcela da sola si stanno trasformando in fiducia, la forza, la consapevolezza mi stanno portando alla bellezza, mi sento risplendere sempre più.
Sto capendo, non solo con la testa, ma con tutto il mio Essere che ciò che vado cercando non è un amore fine a se stesso, una relazione esclusiva chiusa in un gioco a due, ciò che cerco veramente è l’Amore. Quella dolce amrita che esiste da sempre nella creazione e che abbiamo perso per strada, chi più che meno, fortunati coloro che non l’anno mai perduta.
L’Amore è incredibilmente la panacea per tutto, la potente medicina che guarisce tutti i piani dell’essere umano e non umano.
E’ una forza inesauribile, la forza della vita, egli è presente in ogni particella materiale o sottile che crea i mondi ed è l’unica cosa che vale davvero la pena sperimentare e realizzare.
Il percorso di Counseling e l’attività del Counselor Bhaktivedanta è un percorso verso l’amore, nell’amore e per l’amore….esagero? non credo…..
Bhakti….è amore…..l’amor devoto….Devoto a chi?
L’amore dicono ha sede nel cuore di ogni essere umano, il cuore non fisico, ma uno spazio metafisico e metacognitivo che infonde l’uomo ma non si vede….si sente attraverso i sentimenti, le emozioni e si esprime attraverso lacrime, brividi, sorrisi, abbracci e attività pie ed altruistiche.
Già devoto a chi? All’anima delle anime, alla sorgente delle sorgenti, a quella Entità che il mondo materiale ha disconosciuto, rinnegato, ridicolizzato, emarginato, senza sapere che Essa è infusa in ogni angolo di materia grossolana o sottile, manifesta o non manifesta. Sto parlando di ….Dio…..
Potremo parlare di lui per ore, come viene descritto e offerto nei sacri testi vedici dallo Sriman Bhagavatam alle Upanishad, ma questa non è la sede, anche se nel percorso di Counseling Egli è onnipresente poiché parte integrante e ingrediente principale permanente in ogni fase del percorso, in una guarigione permanente c’è sempre la presenza del divino, altrimenti sarà impermanente ed effimera.
Ma Dio non è tangibile??!! Certo Dio è nel cuore di ognuno e solo lì ognuno lo troverà; senza questa connessione si avranno successi apparenti che porteranno ad insuccessi ed oscilleremo nel mondo della dualità, come un’altalena spinta costantemente avanti e indietro. Un moto che non va da nessuna parte.
Se una conquista sarà permanente allora sarà divina.
Dio è Amore…..
Il sabato 1 luglio con la discussione di 18 Tesi, che emozione immensa, sorpresa, gratitudine, gioia, sostegno, ammirazione, complicità, leggerezza, impegno, forza, tenacia, in ogni tesi c’era un pezzo di me.
C’erano uno o più seminari di Counseling, ogni persona nella sua tesi aveva superato dei propri limiti importanti, aveva realizzato coscienze alte, aveva incontrato e trasformato se stessa.
Un Counselor per essere un buon accompagnatore deve essere prima di tutto un esempio, aver realizzato le cose che ha transitato dentro se stesso, devono essere parte del proprio bagaglio emotivo.
Perché ci sono anche emozioni belle ricordiamolo, quelle belle che accendono i motori delle spinte evolutive, quelle che fanno da carburante alla crescita spirituale, quelle che guariscono il corpo e la mente.
L’emozione è il motore dell’azione.
La domenica con Marco Ferrini è stata epocale, LIBERTA’ DALLA SOLITUDINE E DALLA SOFFERENZA, anche se non ho potuto seguire la sessione del pomeriggio perché siamo dovuti rientrare. L’amore era ancora il protagonista….poichè la solitudine e la sofferenza derivano dal fatto che il nostro cuore non è in connessione con questo bene spirituale.
I temi che ha sollevato Marco Ferrini direttamente connessi alla mia situazione e alla mia esperienza surfavano sulle onde delle mie vritti.
La mente umana ha accumulato troppe sofferenze che le impediscono di tornare in Se’.
ESSERE-BENE è più importante di STARE-BENE. E’ nella nostra natura recuperare la nostra bellezza interiore, gli sforzi umani non portano da nessuna parte, solo lo sforzo superiore porta ben oltre, anche oltre la morte, verso la coscienza dell’eternità.
Siamo schiacciati dalla schiavitù di rimanere sofferenti e soli, la sola PAURA che abbiamo è di questo.
Non siamo in grado di discernere il fatto che chi è ferita è l’immagine che abbiamo di noi, non la nostra essenza. Siamo probabilmente qui per trovare un ponte tra l’essenza e i suoi veicoli…..per farlo dobbiamo capire come funzioniamo.
Per fermare le ferite si deve imparare a non ferire…..questa è una frase forte. Fortissima perché ferire è una coazione a ripetere.
L’unico modo per non essere feriti è spostare tutto su un altro piano con altre regole.
Divenire consapevoli, con strumenti come la Sadhana, di dove portiamo l’attenzione. Essere concentrati sull’essere stati feriti porta ad una maggior sofferenza.
Possiamo prendere la distanza da chi ci ha ferito per evitare che ciò si ripeta senza cancellare nessuno dalla faccia della terra. Dobbiamo trovare la nostra dimensione, il nostro equilibrio, i nostri valori.
Dobbiamo liberarci dall’idea di inferno e paradiso attraverso l’attenzione, la consapevolezza alla dimensione del Sé.
Una delle cose che mi ha colpito di più di ciò che disse Marco Ferrini è che
L’AMORE IDEALE NON E’ UTOPICO
L’AMORE IDEALE ESISTE DA SEMPRE
NON SI PUO’ VEDERE QUALCOSA PER CUI NON ABBIAMO GIA’ LA CATEGORIA INTERNA
E io questo amore lo vedo da molto tempo….lo sento dentro…..so che esiste anche se non mi sono ancora connessa profondamente con Esso.
Non dobbiamo amare ciò che ci limita ma espandere l’amore. Possiamo provare pietà per chi soffre senza esserne complici.
La pazienza è una grande compagna quando non è letargia, ma tolleranza che arrivi il momento giusto, la circostanza e il luogo. La pazienza autentica porta la contentezza perché sa che ogni problema ha una soluzione.
Ed infine una persona che soffre fa soffrire chi gli sta vicino.
Chi soffre ha bisogno di amore, ma di un amore cauto, che non necessità di reciprocazione, invisibile, somministrato con misura…in maniera invisibile, perché non sempre siamo pronti per ricevere amore.
L’AMORE è un BENE SPIRITUALE …………………..
DIO E SE’ STESSI….SONO COSì VICINI……
Spero di avere sempre la forza trasformativa di andare oltre i miei umani limiti. SPERO che sia sempre così…..


Con profonda gratitudine ed affetto spirituale
Lucia