In Risposta alla riflessione "Relazioni, Comunicazione ed Empatia (PARTE I)”
A molti di noi piace vedere il mistero e la magia nelle cose che accadono, poiché nel mistero e anche nello spirituale è possibile trovare e arricchire la vita umana di significati che la realtà fattuale non riesce a regalarci.
Indubbiamente scorrono tra le persone emozioni che portano a pensare quanto enigmatica sia la relazione tra gli esseri umani. Questo porta a stupore, meraviglia, entusiasmo. Lo stesso stupore e lo stesso entusiasmo può essere vissuto per esempio da un chimico nel suo laboratorio: osservare la reazione di una sostanza chimica modificarsi a contatto con un altra sostanza è affascinante.Le reazioni chimiche della materia sono trasformazioni irreversibili in cui si ha la formazione di nuove sostanze. Sono trasformazioni che interessano la natura delle particelle delle sostanze stesse, che trasformandosi creano nuovi elementi .Si ha una reazione chimica quando per esempio lo zucchero viene sottoposto a riscaldamento, lo zucchero scompare formando due nuove sostanze: acqua e carbonio. Negli incontri tra le persone avviene circa lo stesso processo. Una persona incontra un'altra, quando l'incontro viene vissuto in modo inconsapevole accade una reazione di qualsiasi tipo, questa reazione cambia in modo irreversibile certi aspetti chimici delle due parti e insieme generano una nuova sostanza: la relazione.
La relazione- come reazione chimica, che sia amorosa , d'amicizia, professionale, spirituale umana ecc, diventa una terza realtà, autonoma, vivente, palpitante. È la terza realtà che tiene in equilibrio la precarietà dell'opposizione dinamicamente stimolante, dei due che si incontrano, uno contro l'altro. Ma se non c'è il mutamento, se non si transita in un altro mondo, se non si impara un'altra lingua, non possiamo affermare che quella relazione sia evoluta.Partire. Uscire. Lasciarsi, un bel giorno sedurre. Diventare plurali, sfidare l'esterno, sviare per l'altrove. Diventare stranieri, meticciarsi per conoscere davvero sé stessi.
Andare incontro all'altro comporta tale sfida e questo pericolo: la trasformazione. Non sappiamo cosa succederà, cosa diventeremo.Siamo pronti al cambiamento?
Non sappiamo cosa succederà, cosa diventeremo, se vivremo la relazione in modo incosapevole, senza imparare ad osservarci in profondità per comprendere quanto quella relazione abbia un senso progettuale, evolutivo.