Gli strumenti del Counseling Bhaktivedanta
Il Counseling Bhaktivedanta è un approccio olistico della relazione di aiuto alla persona, una metodologia che agevola il cliente attraverso il dialogo a sviluppare soluzioni ai propri disagi, un accompagnamento umanistico, filosofico, esistenziale, basato sulla filosofia, psicologia e spiritualità dello Yoga e dell’Ayurveda, scienze millenarie che offrono strumenti quanto mai attuali per portare luce dentro se stessi, facendo emergere le risorse che sviluppano nuove prospettive sui propri vissuti.
La Scuola di Counseling Relazionale del Centro Studi Bhaktivedanta è una scuola che offre una formazione a tutti coloro che sentono nel cuore la “mission” di prendersi cura di altri esseri umani che si trovano in un momento faticoso dell’esistenza, un percorso professionalizzante, che è tuttavia aperto anche a chi desidera fare un lavoro formativo di sviluppo e progresso personale, per far sbocciare le capacità sopite e inutilizzate, che in potenza già possediamo nel nostro spazio interiore. Il corso si srotola in un triennio, con seminari a cadenza mensile da settembre a luglio.
Il counseling Bhaktivedanta è un percorso formativo diverso e unico nel suo genere, che permette al counselor in formazione di differenziarsi da altre metodologie di approccio alla persona, e con le sue unicità diventa risorsa preziosa per tutti coloro che sentono il bisogno di ritrovare la gioia nelle relazioni e nella vita.
In questo articolo desidero parlare di alcuni strumenti che offriamo ai nostri corsisti che desiderano diventare dei counselor.
Nella nostra scuola si parla e si pratica in modo ampio meditazione e immagino che ci si possa chiedere: perché è utile la pratica meditativa nel counseling?
In questi anni, personalmente, ho sperimentato e ricercato molto in questo campo, perché credo che ci sia la necessità di differenziarsi da altri professionisti della relazione di aiuto. L’approccio meditativo del counseling Bhaktivedanta offre proprio questa possibilità: possibilità che rende il counselor Bhaktivedanta in grado di poter affiancare altri professionisti della relazione di aiuto, come psicologi e psicoterapeuti. Con la meditazione si può lavorare su aspetti molto sottili della persona, e portare avanti metodi olistici che possono essere utili in un lavoro di equipe per offrire alla persona un beneficio ad ampio raggio.
Nelle pratiche meditative ci sono molti strumenti che permettono di agevolare le persone a trovare benessere su tutti i piani dell’essere, con esercizi facili e fruibili come: il respiro, pratiche di gestione emozionale sui punti marma, uso di mudra e mantra.
La meditazione è una pratica di purificazione del profondo, dona equilibrio, centratura e consapevolezza, agevola la gestione di sé stessi, delle proprie emozioni e degli accadimenti della vita.
Se la meditazione è uno strumento indispensabile nelle mani del counselor Bhaktivedanta, è altrettanto fondamentale e primario l’ascolto e la riformulazione.
L’ascolto molte volte viene dato per scontato e ognuno di voi mi potrebbe dire che tutti sanno ascoltare… ed io vi rispondo, vero, tutti sanno ascoltare, allo stesso tempo chi è che sa ascoltare veramente?
Ascoltare veramente è un’arte che si impara, il vero ascolto attivo ed empatico va esercitato a lungo.
Quante tante volte noi ascoltiamo e poi ciò che ci rimane è inconsistente?
Spesso mentre si ascolta si pensa ad altro, purtroppo, e l’altro, che ci sta parlando, va da sé, lo percepisce e di conseguenza non si sente né ascoltato, né compreso; la persona si sente quindi frustrata e da quella frustrazione poi, spesso, nascono i conflitti.
Ecco perché diventa importante riformulare ciò che ascoltiamo e più lo si sa fare con specificità, riportando particolari ed emozioni della narrazione dell’altro, più la persona si sente ascoltata, compresa e in tal senso si apre con fiducia alla condivisione.
La riformulazione agevola il cliente a riascoltare ciò che ha detto e questo gli permette di entrare maggiormente nel suo sentire, gli dà modo di ampliare il suo racconto, permettendo al counselor di conoscere il suo cliente, di comprendere i suoi bisogni, le sue emozioni; allo stesso tempo la persona riascoltando le sue parole mette a fuoco maggiormente quei bisogni e quelle emozioni di cui a volte non ne è pienamente consapevole. Ascoltare attentamente e riformulare è un lavoro importante e speciale per prendersi cura delle persone. Al giorno d’oggi tutto scorre così veloce e speso si rischia di perdere la maggior parte dei dettagli, quando invece ogni dettaglio è prezioso e unico per sostenere, accompagnare e prendersi cura dell’altro.
Vero è che narrare di sé è tutt’altro che semplice e a volte c’è la necessità di incoraggiare il cliente verso uno spostamento di visione rispetto agli accadimenti della vita, anche a livello emozionale, per poter osservare altre prospettive o per essere più consapevole di quegli stati emotivi difficili per poter poi saperli gestire e trasformare.
Il Maestro Marco Ferrini ci ricorda che noi non siamo i nostri pensieri, noi non siamo le nostre emozioni, noi non siamo ciò che ci accade, noi siamo ben altro, noi siamo sé, anima, ed è in quella consapevolezza di chi siamo veramente che sorgono chiare le soluzioni ai propri problemi.
Per stimolare nel cliente questo spostamento verso nuove visioni, nel corso ci avvaliamo anche di un lavoro creativo espressivo attraverso le immagini: immagini molto simboliche che sono parte di un gioco chiamato Dixit, creato dallo psichiatra infantile Jean Luis Roub, utili al counselor per offrire al cliente un modo diverso di osservarsi, di riflettere e di narrarsi, attraverso la metafora che l’immagine offre, permettendo al counselor di cogliere ulteriori spunti e sfumature del cliente, che saranno preziose per donare delle prospettive maieutiche.
La maieutica è l’arte di facilitare il cliente a partorire le sue verità. Come diceva Socrate, la maieutica va a nutrire il cliente affinché possa riscoprire attraverso il dialogo, lo stimolo e l’ispirazione a trovare le sue caratteristiche migliori e attraverso quelle ritrovate capacità superare i propri disagi.
Nel counseling Bhaktivedanta la maieutica è quell’ispirazione che rafforza le radici della persona, che saprà andare oltre le sue fragilità che diverranno punti di forza. La maieutica è un nutrimento interiore che viene offerto con amore, con compassione, con vera empatia, perché è l’affetto che trasforma ogni cosa.
Il corso di counseling del CSB è in continua evoluzione per offrire una didattica sempre fresca e innovativa. Non si ferma su ciò che ha già consolidato, ma desidera aprire nuovi sentieri frutto di studio e ricerca continua: come ad esempio la rappresentazione e la narrazione dei testi della tradizione puranica, antichi testi di filosofia perenne, che possono aiutarci a ritrovare la migliore versione di noi stessi e il senso pieno della vita.
Work in progress…
Per info contattare il coordinatore di dipartimento Dott.Andrea Boni, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alessandra Corà