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Il desiderio di evolvere

FEBBRAIO 2017 - SEMINARIO DI COUNSELING - ETICA E MORALE: COUNSELING E DEONTOLOGIA

E’ mia abitudine rispondere a questa domanda nei giorni immediatamente seguenti il seminario. In questa occasione, invece, mi trovo a realizzare che, seppur trascorsi giorni, ridondano alcune riflessioni. Il tempo non ha tempo. Il tempo convenzionale non può intervenire nel diradare tracce di memoria … e per lo più emotiva.

I laboratori e i role play sono occasioni di conoscenza di sé, di esercizio all’ascolto ed allenamento a mantenere una postura di accoglienza, di equanimità e di distacco.

Nel corso delle due giornate sono state toccate diverse tematiche: la dipendenza da stupefacenti, l’abuso, il tradimento, il suicidio, il mobbing, gli attacchi di panico, i condizionamenti sociali ecc. ecc. , situazioni che nella vita non ho vissuto direttamente ma che ho conosciuto attraversando la vita di persone, familiari, amici, colleghi …

Di fatto la sofferenza e il dolore in generale non mi spaventano, perché li considero strumenti ed occasione di evoluzione, mi accorgo, invece che la sofferenza e il dolore provocati da casi estremi quali ad esempio : violenza, il sopruso alla dignità ecc mi mettono a contatto con il lato oscuro dell’animo umano e provocano in me un certo disagio e riprovazione, accorgendomi, poi, che ciò che per me è estremo per qualcun altro non lo è.

Ognuno ha le sue linee di demarcazione verso il pudore, verso l’ingordigia, la vanità, il potere … ed ecco che sento decantare in me, da sempre, la ricerca di valori assoluti per ancorarmi a riferimenti che non siano meramente soggettivi ma che siano una guida del cuore… questo lo traduco quale anelito spirituale.

Attraverso questo percorso mi accorgo di errori, omissioni, circoli viziosi mentali … sento le mie contraddizioni, percepisco i miei limiti … la trascuratezza nei confronti dell’anelito vitale mi scuote.

Nel contempo so essere in cammino.

Trovo che l’etica di ispirazione Bhaktivedanta sia occasione per tradurre in azione le cosiddette qualità brahminiche. Nutrite, accudite, protette le qualità brahminiche sono fonte di centratura, di equilibrio, di ispirazione, sono strumenti attraverso i quali stimolare l’elevazione e un livello di consapevolezza sapiente. E se le elenco, una ad una, trovo margini di miglioramento in ognuna di loro.

Tranquillità: soffro di una certa inquietudine esistenziale. La tensione di voler raggiungere risultati, voler conseguire obiettivi, ottimizzare il tempo, a volte, mi scuote, al pari dell’urgenza di non perdere occasioni, tempo …

Controllo di sé: sono ben determinata a gestire le situazioni, a mantenere una certa compostezza … ed il controllo lo esprimo nella ricerca di ordine in qualsiasi cosa faccia , a volte ne percepisco un eccesso. Ultimamente faccio scorrere e non domino … il controllo di sé richiede di sapersi affidare.

Coerenza: è il rispetto e/o la traduzione essenziale tra pensiero, parole e azione … credo sia la qualità sulla quale io debba lavorare di più sotto certi ambiti ( personale, affettivo ) e di meno sotto altri (sociale, professionale).

Purezza: voglio redimere momenti in cui con pensieri e azioni non lo sono stata, a volte anche nelle mie inclinazioni egoistiche.

Tolleranza: ho una mente e cuore aperto, mi sento disponibile all’accoglienza, ho qualche resistenza con l’ignoranza e la sporcizia.

Conoscenza: Personalmente so di ignorare, di non sapere, di non conoscere, di non avere studiato abbastanza. Colui che sa non conosce inganno, colui che sa è indipendente, colui che sa è forte, colui che sa, se di buona inclinazione, aiuta il mondo. Mi sono spesso sentita in difetto per non avere conseguito una laurea e quindi non avere acquisito una idonea costanza allo studio. Ora posso essere fedele a questo proposito.

Saggezza: l’archetipo del saggio è colui che conosce la verità ed in generale il saggio è colui che vanta esperienza e che grazie alla medesima è capace di discernere. Ed io non ho ancora la capacità di ascoltare la mia saggezza … ho bisogno di guida, di maestri, di indicazioni. Sulle spalle porto il mio zaino, sono attrezzata si strumenti che mi permettano di affrontare la vita … ma la mia bussola divengono gli altri. Rimango in attesa di una voce guida che si rivela attraverso il gesto di un amica, nelle parole di mia madre, nelle frasi ispiranti di un tutor o dalle frasi di un libro, il testo di una canzone …. Mi pongo in ascolto del Dharma che mi parla ed utilizza diverse fonti per armonizzare la mia vita e per eccellenza la mia serenità, calma ed energia sono il preludio di scelte sagge.

Spiritualità: vorrei avere un maestro con me ogni giorno della mia vita, vorrei avere un gufo parlante, vorrei ascoltare il mio angelo, vorrei essere (nuovamente) sintonizzata e ricevere “indicazioni”, vorrei poter avere l’opportunità di confrontarmi con chi è oltre il mio passo.

Sono pronta ad attenermi a regole, a compiti, ad impegni pur di trovare la pace interiore, pur di trovare il mio posto.

Ecco … la scuola CSB mi fa fare un respiro di sollievo perché sento di percorrere la strada giusta.

Io amo l’insegnamento, amo leggere, amo scrivere, amo danzare, amo condividere con gli altri ed amo anche stare da sola. Tra questi amori ne ho scelto uno per la mia tesi : l’insegnamento in cui raccoglierò l’amore per la lettura, la scrittura, la danza, la relazione con me e con gli altri.

Barbara, dalla Sede della Lombardia