Momenti di incontro e di gratitudine
FEBBRAIO 2016 - FUNZIONI E METODI DELLA COMUNICAZIONE EMPATICA: INDIVIDUO, COUNSELOR E CLIENTE
In questo seminario ho avuto la possibilità di praticare tantissimo l'ascolto empatico di me stessa e degli altri corsisti. Quando siamo nella parte teorica il ruolo di allieva mi tranquillizza, la mia responsabilità e' quella di stare attenta, centrata, attiva, positiva ma non ci sono rischi se non quello di perdere un concetto che tra l'altro, ho la certezza che verrà ripetuto. Quando siamo nella parte pratica, la mia responsabilità e' doppia: nei miei confronti e in quelli degli altri:ho toccato con mano e con cuore lo strumento del counseling.
Questo corso mi sta permettendo di far luce sempre di più su ciò che mi può aiutare e su ciò che mi frena, devia, rallenta, ho potuto provare la difficoltà di ascoltare nella diversità e per diversità intendo con altre modalità di entrare in relazione, altri vissuti, altri obiettivi DIVERSI da me ma interessanti, ricchi di esperienze da ascoltare, emozioni da condividere. Quando l'incontro con l'altro avviene e anche con l'altro molto diverso da me, provo una sensazione di pace come quando degli ingranaggi finalmente si rimettono a funzionare come dovrebbero. Sto sperimentando quotidianamente sia al lavoro con colleghi che con i miei pazienti ma anche con mio figlio o con i miei amici a rispondere con una modalità spiegata e provata nell'ultimo seminario e ho scoperto, davvero, che la conversazione cambia, si mette subito su un piano di pace, di autenticità, di Empatia. Ho potuto sentire come mi rimane difficile farlo con il mio fidanzato, c'e' una vocina che ancora mi suggerisce che deve essere lui a capire dove sono e ascoltarmi e abbracciarmi. Sono riuscita a diminuirle il volume ma lei e' furba e ci prova in svariati momenti, soprattutto quando sono stanca e vorrei (pretesa)essere accudita e raccolta. Al lavoro, io uso la scrittura come una possibilità di tirare fuori quel mondo pieno di tante emozioni che si rincorrono, che mi fanno piangere o urlare dal dolore che sento, che raccolgo. Sento che questa modalità mi sta aiutando anche in questo mio percorso di crescita e quindi mi accorgo che mentre scrivo, LA MIA PRETESA con lui e' davvero forte. Grazie Andrea, grazie Luciano, grazie Tania e tutti i partecipanti a questo seminario. Grazie a chi cucina quel meraviglioso cibo che non vedo l'ora di mangiarlo e grazie a Marco Ferrini che ancora non ho avuto il piacere di conoscere ma succederà.Laura dalla Sede della Toscana