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Il cielo stellato sopra di me e la Sadhana Bhakti dentro di me

DI PAOLA DE PAOLIS FOGLIETTA

Ho sempre odiato la routine. Ho sempre pensato che fare tutti i giorni le stesse cose mandi la mente in loop e crei degli automatismi che sono l’habitat perfetto dei comportamenti meccanici non consapevoli.

Ho sempre pensato che le abitudini fossero degli atti che spegnessero la creatività e la sorpresa alla vita. Inoltre associo questi comportamenti a dei conoscenti che sono per me il paradigma della vita ordinaria senza fascino.

Ho cambiato idea.


Devo rivedere dei punti, devo rivalutare dei concetti in base alle ultime acquisizioni e riflessioni che ho elaborato di recente. Innanzitutto se guardo la mia vita devo ammettere che è basata su abitudini, alcune buone, altre meno, ma sono state quelle a costruire la mia vita. Sono le nostre abitudini che ci permettono di essere efficienti e svolgere i nostri compiti in modo sempre più performante, inoltre sono quelle a costruire e fortificare la nostra forza di volontà. Lo svolgimento accurato dei nostri compiti quotidiani, che ormai facciamo automaticamente, permette alla nostra mente di poterci dedicare a pensieri più complessi. Quando ci svegliamo la mattina non dobbiamo prendere una decisione se lavarci i denti per prima e fare doccia dopo o viceversa; non dobbiamo decidere cosa mangiare, o cosa fare dalle 6 alle 8, lo facciamo semplicemente in automatico e questo struttura la nostra coscienza, tanto più se queste azioni hanno valore (dedicarlo alla preghiera oppure a una attività fisica ecc) e lasciano “riposare” la nostra mente per altri lavori che per noi sono più importanti.

Ad un certo punto della mia vita ho cominciato a sentirmi una persona ordinaria nel seguire la mia routine quotidiana. In realtà ciò che mi mancava era l’amore per quello che facevo, avevo perso il collegamento con la mia coscienza più profonda e niente mi soddisfaceva.

Quando si formula un obiettivo, quando si ha uno scopo nella vita, è necessario creare delle abitudini comportamentali, che ci aiutino a rinforzare i nostri scopi. Saranno proprio queste nuove abitudini ad aiutarci a non cedere alle tentazioni del vecchio essere condizionato che è in noi.

Nel seminario di questo mese (Febbraio 2018) si è parlato di Sadhana Bhakti, dove per Sadhana si intendere “eleggere una direzione”, avere uno scopo, seguire una disciplina e Bhakti significa “amore”, “devozione”, dedizione e cura.

L’obbedienza per me è sempre stato un problema, sono stata una disubbidiente disinibita, ma a chi ho ubbidito invece? Qui, nel nostro Pianeta, con le sue leggi ferree o si decide di ubbidire alla legge spirituale che ci rende liberi o si ubbidisce alla nostra natura inferiore, con l’illusione di fare “quello che si vuole”. A volte esercitare la nostra libertà corrisponde a soddisfare i bisogni egoici, dimenticandoci di quelli degli altri o facendoli passare per nostri “diritti.”

In quest’ottica l’obbedienza non è un pedissequoso uniformarsi a un ordine militaresco, ma è un unirsi con il dharma, come il matrimonio mistico tra cielo e terra; così la nostra anima sposa questi principi per un atto d’amore, non solo aprendoci all’universo, ma riconoscendo l’inestimabile opportunità della condivisone tra esseri umani. Questo è possibile solo in quella regione che si trova oltre i nostri condizionamenti, parafrasando il poeta Rumi.

Arrivo quindi alla conclusione che se ho sempre fatto fatica a ubbidire alle regole è perché dentro di me c’era più il senso della legge, che dell’amore. Dentro me vive, come archetipo, un Jahvè sul monte Sinai che giudica e legifera e questo non mi ha permesso di avere l’umiltà di seguire la disciplina spirituale con fervore, ma sempre in modo dubbioso e talvolta rancoroso. Eppure in me vive un altro archetipo, quello della grande Madre che nutre e cura e solo questo potrà aiutarmi ad avere compassione per me e per gli altri, nel seguire quello che Kant definiva “la legge morale nel mio cuore”.

Per entrare nella porta piccola del regno dei Cieli di cui parlava Gesù, bisogna chinare il capo, abbassarsi, magari mettersi a carponi come i bambini, dimagrire, non so.. una cosa è certa, se abbiamo seguito la Sadhana Bhaki saremo lieti di farlo, perché quando si ama, nulla pesa, si comprende tutto e tutto è possibile.