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Predisporsi all’ascolto dei percorsi sonori/musicali: quando, quanto e come ascoltare?
Prima di rispondere a questa domanda non dimentichiamoci una cosa fondamentale: noi non facciamo altro che ascoltare! È dimostrato che questo si verifica già prima della nascita (l’udito si sviluppa come organo sensoriale al quinto mese di gestazione). I passaggi della nostra vita sono e saranno inconsapevolmente collegati a suoni e musiche e tutto ciò non farà altro che amplificare, sottolineare, fissare ricordi, sentimenti, emozioni. Le lezioni di questo seminario ci aiuteranno praticamente e teoricamente ad avere una maggiore cura di questo aspetto ed essere meno passivi, dando corso alla nostra storia sonora/musicale. Un linguaggio che non è fatto solo di parole, bensì di una comunicazione preverbale fatta di emozioni e sentimenti.
Il compito del counselor è quello di condurre l’utente verso un viaggio inizialmente interiore, dove quest’ultimo potrà rivedersi nelle azioni, nelle reazioni e raccontandosi potrà riscoprire le proprie capacità, i propri punti di forza. Ogni persona, sin dalla primissima infanzia, fa esperienza di come il Suono e le parole abbiano il potere di incidere sul proprio stato emozionale e sulla propria vita: le parole possono veicolare aggressività, illusioni, condizionamenti e inganni col potere di ferirci, impaurirci, limitarci, deprimerci e farci ammalare, così come, al contrario, possono essere portatrici di nutrimento interiore, di amore, conoscenza, verità, cura e farci sentire al sicuro, entusiasmarci, motivarci, migliorarci, farci innamorare, rilassare, tranquillizzare e persino guarire. La rivoluzione tecnologica e socio-culturale creata da internet e dalla diffusione degli smartphone ha amplificato in modo esplosivo il fenomeno. Questi strumenti hanno permesso a chiunque di inviare e ricevere suoni, musica e parole in qualunque momento in modo istantaneo in tutto il mondo. Ognuno di noi contemporaneamente alimenta e subisce questo flusso verbale che scorre nelle nostre esistenze con gli stessi effetti di un fiume che attraversa un bosco: può nutrire e rendere fertile lo spazio che attraversa, ma, se esonda, può anche devastarlo. Esserne consapevoli è la via per amplificare gli effetti positivi e proteggerci da quelli nefasti di questo frenetico flusso comunicativo che ha aumentato enormemente il potere e gli effetti della parola e la sua capacità di incidere sui nostri pensieri, sul nostro equilibrio e anche sulla nostra salute.
Ma quali sono le caratteristiche che la musica dovrebbe avere per un efficacia “terapeutica"?
Preferibilmente la musica non dovrebbe essere cantata (anche se in casi particolari e con grande esperienza e attenzione l'operatore può stimolare la “narrazione” del cliente attraverso una musica “creativa”, attraverso un percorso di composizione di una canzone insieme al cliente).
Proporre al cliente, dopo aver letto la sua scheda sonora (anamnesi sonora/ musicale), una musica nuova o mai ascoltata.
La colonna sonora del percorso musicale deve rispecchiare non solo l’anamnesi sonora del cliente ma deve rispecchiare anche la dinamicità del suo essere sia dal punto psichico che fisico /ambientale, quindi deve variare nel tempo in sintonia-sincronia e sinfonia attraverso il suo percorso di crescita personale
In particolare ci soffermeremo sui seguenti punti:
- L’importanza dell’autobiografia come metodo di narrazione di sé
- Imparare ad ascoltare attraverso esercizi di sviluppo dell’attenzione mediante il suono
- Facilitare la composizione della propria “colonna sonora” (playlist), come metodo di auto-narrazione e di condivisione
- Imparare ad utilizzare specifiche playlist (sui chakra e sui 5 elementi) come metodo narrativo
Saranno utilizzati esercizi specifici con l’obiettivo di avere strumenti pratici di condivisione con il cliente. In particolare faremo ricorso anche ad esercitazioni di auto-narrazione attraverso meditazioni guidate, con condivisioni in gruppo e personali, in un contesto essenzialmente meditativo, di ascolto e verbalizzazione dei pensieri e delle emozioni, il cui svelamento è facilitato appunto da pratiche di consapevolezza e auto-osservazione. Procederemo quindi in un lavoro sinergico tra meditazioni guidate, ascolto di esperienze, letture, musica, pratica di mantra, consentendo una maggiore capacità di osservazione di sé, in un’attitudine leggera e allo stesso tempo profonda e pacata, quindi sostenibile ed evolutiva.
PROGRAMMA:
SABATO
09:30 Introduzione a cura di Andrea Boni
09:40 intervento a cura di Fabio Pianigiani: l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (Parte 1): dalla canzone al cantato, gli intervalli. Cenni su corrispondenza tra colori e suoni, i chakra (uso della play-list sui chakra), la sinestesia, l’attivazione. Esempio di un’analisi di una canzone: “Bello e impossibile”
11:00-11:15 PAUSA
11:15:13:00 Laboratorio: costruisci la tua play-list. 30’ di spiegazione, poi esperienza di creazione della propria colonna sonora con uso del cellulare o con il computer, poi condivisioni in gruppi coordinati dai tutor
13:00-15:00 PAUSA PRANZO
15:00-15:30 Esercizio di attivazione corporea ed emozionale sui 5 elementi
15:30-16:30 l’autobiografia a cura di Andrea Boni
16:30-16:45 Pausa
16:45-18:30 l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (Parte 2): introduzione a nada yoga e mudra – l’unione con il sacro. Il significato profondo di nada, l’unione attraverso il suono, trasformare l’udito in un atto sacro. Nada e mudra yoga: a cosa servono? Esercizi: il suono che si sente e il suono interno, con condivisioni in stanze con i tutor.
DOMENICA
09:00-09:30 meditazione a cura di Fabio Pianigiani
09:30-09:45 introduzione a cura di Andrea Boni
09:45-11:00 Intervento a cura di Fabio Pianigiani: l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (parte 3). Utilizzo della play-list sui 5 elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed etere – “ …. L’uomo spettatore guarda per non essere. L’universo musicale, invece, non è esposto/opposto davanti allo spirito – la musica per quanto oggettiva voglia essere, penetra nella nostra intimità, e noi la viviamo come viviamo il tempo: attraverso una fruizione e una partecipazione ontica di tutto il nostro essere”, Vladimir Jankélévitch, la musica e l’ineffabile.
11:00-11:15 PAUSA
11:15-13:00 Spiegazione documento anamnesi sonora e condivisioni con domande e risposte
13:00-13:10 compilazione questionario e saluti empatici finali.
Vi auguriamo un buon lavoro anzi un buon servizio, ricordatevi come diceva Jung (Questioni fondamentali di Psicoterapia):.. “Ogni trattamento destinato a penetrare nel profondo consiste almeno per metà nell’autoesame del terapeuta”.