Skip to main content

Cammino verso l'Amore

MAGGIO 2017 - SEMINARIO DI COUNSELING - LA LEADERSHIP DEL PERDONO

Molto forte ed esplosivo, mi ha molto trasformata…..anche se le crisi sono sempre in aguato.

Emozioni forti, quasi non motivate per quel momento in cui le ho vissute, se non dal fatto che non erano legate a quel momento, ma all’intero samskara di mille vite, rievocato dagli abissi dell’inconscio. Sono entrata nelle sfumature del perdono come si entra in una stanza nuova piena di “cose” mai viste. Ho cercato di sentirlo dentro, non di pensarlo con la testa, e questo mi ha aiutato ad incontrare, anche se per pochi attimi di secondo, questo spazio. E’ vero è uno spazio oltre….il bene e il male, è una zona di consapevolezza e disponibilità. Osservando questa nuova dimensione, questo piano sconosciuto ho colto la grande opportunità di salvezza. Uno strumento indispensabile per aprirsi all’amore….a quella dolce dimensione che va oltre il tempo e la morte e che tanto aneliamo.

“La vita è il viaggio

Il mezzo la conoscenza

La meta l’Amore

Cit. Marco Ferrini”

Ho ricordato le parole di Marco Ferrini in uno scritto di molti anni fa in cui mi disse: “il perdono è la misura dell’amore”. Che bella questa frase …. Mi risuonava, ma mi scappava tra le mani come sabbia tra le dita aperte. In questa esperienza ho visto cosa significa: il perdono è una meravigliosa opportunità di imparare l’amore, un’opportunità di amare davvero, di avvicinarsi all’Amore con la A maiuscola e di avvicinarsi a Dio….ecco perché è la misura dell’amore. Senza perdono non c’è amore…. Perdonare chi o cosa? Per me….in primis me stessa, le parti frammentate di me perse ed intrappolate nei miei samskara di mille vite. L’evoluzione è ritrovare tutti i nostri frammenti di coscienza e consapevolezza e riunirli integri in un solo luogo, senza tempo e spazio, ricongiungerli alla matrice prima dell’origine. Ritirare dal passato e dal futuro proiezioni di pezzi di noi….riunirli nel presente per far esperienza del Sé. Il perdonare di una cellula verso l’altra cellula, un respiro verso l’altro respiro, un organo verso l’altro organo….sciogliendo conflitti e malattie. Il Maestro dice “perdonate più che potete”…non c’è da perdonare un fatto in se o una persona in se, c’è da perdonare la memoria di essere separati costantemente dal proprio centro: comprendere, accogliere e essere consapevoli di questo. Un perdono costante di ogni parte di noi verso ogni parte di noi. Una cosa l’ho capita: io non devo salvare nessuno, non devo cambiare il mondo facendo un atto esteriore, non posso nemmeno farlo e se penso di sì, pecco di arroganza dell’ego. L’unico impegno totalizzante è essere concentrata su di me nell’infrangere quel velo che oscura la vista e mi rende cieca all’autentica essenza della vita. Un lavoro certosino, con un passo da montanaro, sistematico un piede davanti all’altro con ritmo, costanza, determinazione. Così si guadagnano le vette. Vetta dopo vetta, una strana vetta in discesa verso la mia vera identità. Progressivamente, come una risultanza matematica, si aiutano gli altri, ci si mette al servizio autentico, nell’onestà, con la giusta energia, con la giusta predisposizione, con la giusta intenzione, senza fatica, senza indugi, senza troppi “danni”. Ciò che viene acquisito deve essere donato….poichè io e gli altri siamo figli della stessa matrice e collegati ad essa in un ordine cosmico perfetto. Significa che non soffrirò più?…..no, non mi illudo di eludere la sofferenza così in fretta, significa essere onesti con se stessi sul fatto che ci saranno ancora felicità e sofferenze, nel gioco duale della vita….poi ci sarà quel Punto che sta nascendo dentro di me, occhieggiante come le stelle in un cielo notturno, quel Punto è solo un punto ma la sua luce illumina già tutto il panorama. Mi rassicura, a volte lo perdo, poi centrandomi e fermandomi lo ritrovo di nuovo….è fonte di serenità, di pace, di sicurezza….si amplia a mano a mano che lo ripulisco dalle macerie delle emozioni e dei pensieri, siano essi sia deliziosi che disturbanti. Il perdono mi aiuta ad avvicinarmi a quel Punto Luce dentro di me…..e da quel Punto c’è la finestra sul Grande Cielo. Tornata a casa dal seminario ho scritto di getto queste parole, ripensando al lavoro fatto con i docenti e i compagni e pensando alle tante persone care intorno a me in cerca della vera Via:

“Anime alla ricerca della verità, che sulla via dell'amore incontrano uno strumento evolutivo di una potenza mai considerata....Perché mai visto sotto la veste della perfezione del dono. Il per-dono un dono perfetto. Non centra con la colpa.... Non centra con i colpevoli... Centra con la libertà dal giogo delle emozioni.... Chi ha più bisogno di perdono? Noi stessi.... Abbiamo bisogno di uno spazio e di un ' intenzione in cui incontrarci. Passo passo dentro noi stessi....attraverso le rovine degli errori raccogliere le nostre parti smembrate che pulsano ancora di una flebile luce. Ripulire i diamanti dal sangue e dallo sporco. Perché questa luce possa brillare di nuovo..... Sento che la portata del Dono ricevuto non è nemmeno misurabile. Mi sento benedetta. E ringrazio il Signore.”

Continuamente Grata

Lucia, dalla Sede del Veneto.