Questo seminario mi ha aiutata a scavare nelle profondità del mio essere
GIUGNO 2020 - La forza del perdono: visualizzazione meditativa per armonizzazione creativa di sentimenti ed emozioni
Questo seminario mi ha aiutata a scavare nelle profondità del mio essere. Attraverso gli stimoli che mi sono arrivati durante il seminario e durante gli esercizi pratici, ho compreso di non essere proprio del tutto estranea a questo aspetto del perdono e che qualcosa in realtà si muoveva in me. In particolare nei confronti di me stessa….come se la mia personalità bambina avesse qualcosa da perdonare alla mia personalità in divenire. Quasi come se fosse stata dimenticata li, che non facesse parte del mio stesso divenire. A questo punto mi sono soffermata a guardare questa bimba, ad osservarla attentamente, e ho potuto vedere come se ne stesse seduta in terra, come una bambola, un oggetto, che aveva fatto il suo servizio, e che era poi stata dimenticata, abbandonata. Incredula delle immagini che affollavano la mia mente sono andata incontro a questa creatura, mi sono presentata e le ho chiesto come si sentisse. Lei mi rispose:
“Come mai ti importa di me?”.
Io: “ perché sei parte di me, come tutte le creature sono unite le une alle altre. Il bene dell’una si riversa sulle altre o viceversa, il male dell’una si riversa sulle altre”.
Lei rimase impassibile: “non mi sento affatto in unione ma piuttosto sola, isolata da tutto e da tutti”.
Io: “Cosa ti fa sentire così isolata?”
Lei: “Non vedo nessuno intorno a me”. “Nessuno si interessa a me”.
Io: “E me? Mi vedi? Riesci a vedermi qui accanto a te?”
Lei: “Si, è vero. Tu ora sei qui”.
Io:” E riesci a percepire che mi sto interessando a te? Ti sto chiedendo come ti senti”.
Lei: “ Si è vero…ora lo percepisco”.
Io: “Come ti fa sentire questo?”
Lei: “Mi fa provare un’emozione di felicità, di gioia, sento di avere un valore, di avere importanza, sento di essere qualcuno”.
Io:” Questo è molto bello. Sono molto felice che tu stia provando queste belle emozioni e mi dispiace molto che vi sia stato tanto vuoto in passato al posto di questo piacevole sentire”.
Lei: “ Davvero... da sola non sarei mai riuscita ad uscire da quel labirinto: ero così identificata con il mio dolore che non riuscivo a vedere altro”. Ti ringrazio di cuore per avermi sollevata da quella palude”.
Io: “ Bene, ora che ne sei uscita, che ne dici di camminare insieme a me, di reintegrarti nella mia personalità e compiere quei passi che ti porteranno ad essere la persona che siamo oggi?”.
Lei: “Si, molto volentieri. Ti ringrazio per essere tornata a prendermi: te ne sarò grata per l’eternità”.
Io: “ Grazie mio Signore per guidarmi sempre con amorevole misericordia e per aiutarmi a raggiungere i miei propositi che offro a mia volta a Te con immenso Amore e Gratitudine”.
Daniela, dalla Sede della Toscana