Il cammino verso le vette luminose
MARZO 2017 - SEMINARIO DI COUNSELING - SUPERARE I CONFLITTI PARLANDO CON IL CUORE
In questa fase della vita il percorso ha avuto ed ha la funzione di mettere in luce quanto è necessario modificare, correggere, aggiustare, trasformare ed abbandonare. Ognuno di detti verbi, ha una sua ragione di essere nel compiere il lavoro con sé stessi e su sé stessi, in quanto ci sono aspetti del mio modo di essere e di pormi che devono essere assolutamente corretti, altri per i quali è sufficiente un aggiustamento od una piccola modificazione, altri ancora che richiedono una trasformazione alla radice mentre per alcuni non c’è via d’uscita, non basta modificare vanno sradicati.
La fase successiva se ciò si realizzerà (lo spero), sarà la possibilità della scoperta di nuovo modo di “essere” e mi auguro del “risveglio” delle virtù assopite o nascoste, quelle che consentono di vedere le “cose” del mondo da una prospettiva un po’ più alta, ciò implica il passaggio dall’orizzontale al verticale nell’osservazione e gestione non solo di sé, ma nella gestione delle relazioni con gli altri, nell’accogliere diversità, differenze, valori….un’impresa ardua, una lotta continua vista la forza trascinante dell’ego, occorre perseverare e forgiare la volontà nell’esercizio delle virtù, della meditazione, della preghiera, persone e modelli di ispirazione per far circolare energia pulita, rinnovata, trasformata. Seguendo un’immagine che mi appare mentre scrivo quanto emerge, visualizzo la mia posizione dalla cima di una vetta non troppo alta, ma abbastanza per consentirmi di vedere il panorama nel suo insieme e coglierne i singoli elementi che lo compongono, il movimento, le interazioni che avvengono e contemporaneamente fare la stessa cosa con la mia persona, ponendomi nella posizione di osservatore del campo. La verticalità consente di osservare e vedere “le cose” dalla giusta distanza e con obiettività, tuttavia raggiungerla nelle sue dimensioni più elevate è inevitabilmente un percorso in salita che vale la pena di provare a sperimentare.Ornella, dalla Sede dell’Emilia-Romagna.