Il seminario che si è appena concluso mi ha regalato un panorama ampio su cui riflettere
GENNAIO 2019 - Come progettare la propria vita per sperimentare relazioni appaganti in ambito affettivo e professionale
Il seminario che si è appena concluso mi ha regalato un panorama ampio su cui riflettere. Al primo sguardo i colori sono intensi, tante sfumature verdemare. L'emozione predominante è calda come quella di un respiro che ti fa scendere in profondità e poi si ferma, come una sosta in una lunga pausa, per poi risalire con nuovi doni da condividere.
I lavori collettivi hanno favorito l'approfondimento della conoscenza attraverso l'esperienza non solo propria, ma anche degli altri. Mi sono molto divertita nel partecipare alla rappresentazione teatrale del gruppo numero sette, la domenica mattina; un esercizio di collaborazione pratica nella gestione dei rispettivi ruoli e di sintonia nel fluire con l'improvvisazione. Ho trovato altrettanto interessante la scelta dell'infermiera di coinvolgere la sorella nella sua strategia di negoziare con la caposala, a favore dei degenti in ospedale.
Mi ha particolarmente toccato l'esercizio introduttivo nel guardarsi negli occhi. L'ho vissuto come un esempio pratico nella gestione dei propri confini, quanta luce posso dare all'altro e quanto sono aperta per lasciare entrare la luce dell'altro? Una comunicazione non verbale in cui è prevalsa la via del cuore.
Nell'ascoltare il maestro la mia attenzione era orientata soprattutto su una comprensione cognitiva, avrò necessità di riascoltare per metabolizzare un pochino per volta. Un po' come quando vai a visitare una galleria d'arte e poi ricominci dall'inizio soffermandoti su un quadro alla volta. Poi magari ci ritorni e la rivedi un'altra volta. Ogni quadro è ricco di sfumature.
Vedersi così in tanti come in una grande festa, dall'inizio alla fine è stato un buon augurio di buon auspicio per iniziare l'anno.
Chi ben comincia è a metà dell'opera!
Vittoria, dalla Sede della Toscana