Melodie e Armonie interiori: metodologie di auto-narrazione nel counseling attraverso la colonna sonora della propria vita
A cura di Fabio Pianigiani, Andrea Boni ed i tutor del Dipartimento di Counseling
CODICE SOFIA: 134519
Predisporsi all’ascolto dei percorsi sonori/musicali: quando, quanto e come ascoltare?
Prima di rispondere a questa domanda non dimentichiamoci una cosa fondamentale: noi non facciamo altro che ascoltare! È dimostrato che questo si verifica già prima della nascita (l’udito si sviluppa come organo sensoriale al quinto mese di gestazione). I passaggi della nostra vita sono e saranno inconsapevolmente collegati a suoni e musiche e tutto ciò non farà altro che amplificare, sottolineare, fissare ricordi, sentimenti, emozioni. Le lezioni di questo seminario ci aiuteranno praticamente e teoricamente ad avere una maggiore cura di questo aspetto ed essere meno passivi, dando corso alla nostra storia sonora/musicale. Un linguaggio che non è fatto solo di parole, bensì di una comunicazione preverbale fatta di emozioni e sentimenti.
Il compito del counselor è quello di condurre l’utente verso un viaggio inizialmente interiore, dove quest’ultimo potrà rivedersi nelle azioni, nelle reazioni e raccontandosi potrà riscoprire le proprie capacità, i propri punti di forza. Ogni persona, sin dalla primissima infanzia, fa esperienza di come il Suono e le parole abbiano il potere di incidere sul proprio stato emozionale e sulla propria vita: le parole possono veicolare aggressività, illusioni, condizionamenti e inganni col potere di ferirci, impaurirci, limitarci, deprimerci e farci ammalare, così come, al contrario, possono essere portatrici di nutrimento interiore, di amore, conoscenza, verità, cura e farci sentire al sicuro, entusiasmarci, motivarci, migliorarci, farci innamorare, rilassare, tranquillizzare e persino guarire. La rivoluzione tecnologica e socio-culturale creata da internet e dalla diffusione degli smartphone ha amplificato in modo esplosivo il fenomeno. Questi strumenti hanno permesso a chiunque di inviare e ricevere suoni, musica e parole in qualunque momento in modo istantaneo in tutto il mondo. Ognuno di noi contemporaneamente alimenta e subisce questo flusso verbale che scorre nelle nostre esistenze con gli stessi effetti di un fiume che attraversa un bosco: può nutrire e rendere fertile lo spazio che attraversa, ma, se esonda, può anche devastarlo. Esserne consapevoli è la via per amplificare gli effetti positivi e proteggerci da quelli nefasti di questo frenetico flusso comunicativo che ha aumentato enormemente il potere e gli effetti della parola e la sua capacità di incidere sui nostri pensieri, sul nostro equilibrio e anche sulla nostra salute.
Ma quali sono le caratteristiche che la musica dovrebbe avere per un efficacia “terapeutica"?
- Preferibilmente la musica non dovrebbe essere cantata (anche se in casi particolari e con grande esperienza e attenzione l'operatore può stimolare la “narrazione” del cliente attraverso una musica “creativa”, attraverso un percorso di composizione di una canzone insieme al cliente).
- Proporre al cliente, dopo aver letto la sua scheda sonora (anamnesi sonora/ musicale), una musica nuova o mai ascoltata.
- La colonna sonora del percorso musicale deve rispecchiare non solo l’anamnesi sonora del cliente ma deve rispecchiare anche la dinamicità del suo essere sia dal punto psichico che fisico /ambientale, quindi deve variare nel tempo in sintonia-sincronia e sinfonia attraverso il suo percorso di crescita personale
In particolare ci soffermeremo sui seguenti punti:
- L’importanza dell’autobiografia come metodo di narrazione di sé
- Imparare ad ascoltare attraverso esercizi di sviluppo dell’attenzione mediante il suono
- Facilitare la composizione della propria “colonna sonora” (playlist), come metodo di auto-narrazione e di condivisione
- Imparare ad utilizzare specifiche playlist (sui chakra e sui 5 elementi) come metodo narrativo
Saranno utilizzati esercizi specifici con l’obiettivo di avere strumenti pratici di condivisione con il cliente. In particolare faremo ricorso anche ad esercitazioni di auto-narrazione attraverso meditazioni guidate, con condivisioni in gruppo e personali, in un contesto essenzialmente meditativo, di ascolto e verbalizzazione dei pensieri e delle emozioni, il cui svelamento è facilitato appunto da pratiche di consapevolezza e auto-osservazione. Procederemo quindi in un lavoro sinergico tra meditazioni guidate, ascolto di esperienze, letture, musica, pratica di mantra, consentendo una maggiore capacità di osservazione di sé, in un’attitudine leggera e allo stesso tempo profonda e pacata, quindi sostenibile ed evolutiva.
Programma
SABATO
09:30 Introduzione a cura di Andrea Boni
09:40 intervento a cura di Fabio Pianigiani: l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (Parte 1): dalla canzone al cantato, gli intervalli. Cenni su corrispondenza tra colori e suoni, i chakra (uso della play-list sui chakra), la sinestesia, l’attivazione. Esempio di un’analisi di una canzone: “Bello e impossibile”
11:00-11:15 PAUSA
11:15:13:00 Laboratorio: costruisci la tua play-list. 30’ di spiegazione, poi esperienza di creazione della propria colonna sonora con uso del cellulare o con il computer, poi condivisioni in gruppi coordinati dai tutor
13:00-15:00 PAUSA PRANZO
15:00-15:30 Esercizio di attivazione corporea ed emozionale sui 5 elementi
15:30-16:30 l’autobiografia a cura di Andrea Boni
16:30-16:45 Pausa
16:45-18:30 l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (Parte 2): introduzione a nada yoga e mudra – l’unione con il sacro. Il significato profondo di nada, l’unione attraverso il suono, trasformare l’udito in un atto sacro. Nada e mudra yoga: a cosa servono? Esercizi: il suono che si sente e il suono interno, con condivisioni in stanze con i tutor.
DOMENICA
09:00-09:30 meditazione a cura di Fabio Pianigiani
09:30-09:45 introduzione a cura di Andrea Boni
09:45-11:00 Intervento a cura di Fabio Pianigiani: l’arte dell’ascolto terapeutico nell’auto-narrazione (parte 3). Utilizzo della play-list sui 5 elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed etere – “ …. L’uomo spettatore guarda per non essere. L’universo musicale, invece, non è esposto/opposto davanti allo spirito – la musica per quanto oggettiva voglia essere, penetra nella nostra intimità, e noi la viviamo come viviamo il tempo: attraverso una fruizione e una partecipazione ontica di tutto il nostro essere”, Vladimir Jankélévitch, la musica e l’ineffabile.
11:00-11:15 PAUSA
11:15-13:00 Spiegazione documento anamnesi sonora e condivisioni con domande e risposte
13:00-13:10 compilazione questionario e saluti empatici finali.
Vi auguriamo un buon lavoro anzi un buon servizio, ricordatevi come diceva Jung (Questioni fondamentali di Psicoterapia):.. “Ogni trattamento destinato a penetrare nel profondo consiste almeno per metà nell’autoesame del terapeuta”.