Presenza e consapevolezza
ALESSANDRA CORA'
In questo frangente storico, abbiamo poco da lamentarci che la troppa tecnologia rovina le relazioni. In questo fine settimana di metà marzo, in cui si sente il profumo della primavera, che si sta manifestando con la sua potente energia di rinascita e di risveglio, è stata determinante perché si è svolto un appuntamento importante a cui non potevamo mancare: il seminario di Formazione Avanzata in Counseling del Centro Studi Bhaktivedanta. Il coronavirus, però, ci ha bloccato tutti dentro le nostre case, ma non si poteva annullare un incontro così importante per la nostra crescita personale aspettando “tempi migliori” (ma quali sono i “tempi migliori”). Il qui ed ora era necessario viverlo e renderlo opportunità, così, il Centro Studi Bhaktivedanta che è sempre volto alla soluzione e mai al problema, ha strutturato in tempi veloci un format didattico via webinar. È anche vero che un seminario tutto in webinar non lo avevamo mai fatto e le perplessità sulla buona riuscita dell’iniziativa ci stavano tutte! Noi counselor in tali contesti formativi siamo abituati a lavorare sodo, con workshop dinamici e relazionali, intensi, e ci sembrava un po’ difficile che attraverso un collegamento internet si potesse ricreare la stessa energia. Invece è stata una vera magia, nel vero senso della parola, ci ha permesso di sperimentare tangibilmente la presenza, l’esserci. Potrà risultare strano e forse pregno di un po’ di pazzia allo stesso tempo, il desiderio di stare insieme, di condividere, di crescere e trovare nuova energia come professionisti e soprattutto come esseri umani che stanno affrontando un’emergenza mai vissuta prima. Tutti noi siamo provati da questi giorni di pandemia. L’offerta formativa di questo ciclo di seminari 2020 è imperniato sul Parinama, la trasformazione degli stati emotivi per una presenza consapevole, volta alla compassione, all’accoglienza delle emozioni che ci colorano la vita, al dolore che ha bisogno di dignità. Tanta roba da osservare e sperimentare a distanza, vero è che la lontananza si è annullata. Bastava chiudere gli occhi e dalle nostre case eravamo tutti là, in cerchio nella grande sala del Campus CSB. È stato divertente alzare quella manina virtuale per avere la parola, che faceva rispettare con pazienza il proprio turno, ci ha dato modo di immaginare, attraverso l’ascolto della voce, la persona, che si manifestava seduta vicino a me e a tutti gli altri. Le emozioni che ne uscivano erano forti e non si perdevano nell’etere ma arrivavano dritte nel cuore di ognuno. Certo, gli esercizi non potevano essere di spostamento e fisici, ma non per questo sono stati meno efficaci. Le meditazioni fatte sono state propedeutiche a sintonizzarci profondamente con noi stessi e con “l’essere di quell’esserci”, come ha definito la coscienza, Marco Ferrini, nella sua lezione di sabato pomeriggio, ove ha sottolineato che la presenza non è scontata, e nella veloce quotidianità che viviamo abitualmente è solo superficiale e quella non è “presenza”. Un esserci vero e tangibile si costruisce con esercizi di Realtà, di consapevolezza interiore, che permettono la conoscenza di quell’essenza che vive da sempre e per sempre e che innalza il livello della nostra coscienza. È necessario diventare persone sagge che non si lamentano, non imprecano, che non siano turbate né dalla gioia né dal dolore e si mantengono stabili nella consapevolezza della propria natura, dove si trova la vera presenza. Quella presenza che tutti noi abbiamo sperimentato, siamo usciti dallo spazio-tempo e ci siamo trovati nell’etere, per stare veramente insieme.