Un counseling davvero fuori dall’ordinario…
ALESSANDRA CORA'
Nel fine settimana appena trascorso ci siamo ritrovati presso il Centro Studi Bhaktivedanta per la Formazione Avanzata di Counseling.
Era il secondo incontro di questo ciclo (la formazione prevede quattro seminari da svolgersi durante l’anno), che ha l’obiettivo di approfondire le sezioni Sattvavajaya e Scienza dei marma dell’Ayurveda, settori specifici che trattano rispettivamente la relazione di aiuto e la gestione dei punti energetici del corpo, per facilitare l’armonizzazione interiore, attraverso una conoscenza più consapevole di pensieri ed emozioni. Sattvavajaya potremmo tradurlo come: “la forza della mente” o “capacità di autocontrollo” e viene citata nella Charaka Samhita, uno dei testi più importanti che racchiude l’antica sapienza ayurvedica: “Sattvajaya punah ahitebhyo mano nigrah” (che si potrebbe genericamente tradurre come “La conquista del sattva che permette l’armonizzazione mentale”). All’interno dell’Ayurveda con sattva si intende lo stato mentale, certamente a seconda del contesto può significare anche uno dei tre guna.
In questo specifico percorso viene inoltre appresa la scienza dei punti marma, che rappresentano i centri energetici del corpo, e sono situati i varie posizioni; precisamente, secondo la Sushruta Samhita, altro famoso testo Ayurveda, se ne contano 107, i quali se stimolati aiutano la persona a sviluppare vitalità in zone specifiche e sul piano mentale. Strumento straordinario da poter offrire al cliente durante il colloquio, perché attraverso lo stimolo di alcuni marma situati ad esempio nelle mani, braccia e testa si può facilitare la calma mentale, la centratura e la serenità, specie quando le emozioni sono particolarmente radicate e pervasive. La scienza dei marma ha origini molto antiche e veniva usata nell’arte della guerra, in special modo nel Kalaripayattu, la più antica tecnica di combattimento della tradizione vedica, praticata in Kerala e in Tamil Nadu, che attinge i la sua linfa vitale dallo Yoga e dall’Ayurveda. La conoscenza dei punti marma permetteva agli Kshatrya, guerrieri, di annientare i nemici assestando nel corpo colpi su punti molto specifici, è anche vero che, altri marma erano fondamentali per riportare allo stato di salute i guerrieri feriti.
Attraverso la Formazione Avanzata c’è il desiderio di condurre i partecipanti a livelli di eccellenza sempre maggiori, con particolare riferimento a tutti coloro che si occupano di relazione di aiuto. Questo percorso porta il counselor Bhaktivedanta ad essere unico e speciale nel suo approccio, che diventa sempre più specificatamente olistico. Ayurveda e Yoga si integrano alle tecniche del Counseling, per l’accompagnamento umano ed interiore della persona. Infatti, è molto importante acquisire la capacità di andare verso l’altro con maggiore apertura, consapevoli che siamo fatti di infinite peculiari sfumature; il counselor ha bisogno quindi di acquisire competenze e conoscenze, senza sforare in campi che non gli competono, differenziandosi per il suo approccio olistico, umanistico e filosofico/spirituale.
Per questo i seminari di formazione avanzata sono stati pianificati per essere molto dinamici, interattivi, veloci. Si arriva al mattino e la sera sopraggiunge senza che nessuno se ne sia accorto, si ha la tangibile sensazione di venire proiettati fuori dallo spazio tempo, per entrare in una nuova dimensione, di empatia e creatività con l’opportunità di sperimentarsi con tecniche di lavoro molto variegate, avendo così la possibilità di gioire, di piangere, abbracciarsi, crescere. I laboratori esperienziali offrono ai partecipanti la possibilità di interagire tra loro in un clima di grande condivisione e amicizia. In questo incontro di Giugno, ho osservato, durante le varie sessioni di lavoro, che c’era un sottile filo comune che legava molti di noi, portando alla luce vari aspetti dello stesso problema, questo ha aiutato a creare una particolare e profonda capacità di osservazione, di collegamento e creatività, strumenti che offrono a noi stessi di aprire nuove prospettive, ma soprattutto di diventare consapevoli che il cammino fatto insieme fino ad ora ci ha forgiato e nutrito, per poter accompagnare le persone anche nelle situazioni più difficili, con amore e presenza. L’esserci abbisogna di luminosa energia, un’energia che diventa trasformativa quando è armonizzata tra cielo e terra, presenza che parla anche nel silenzio, perché sa ascoltare con il cuore.
Sono tornata a casa molto serena e leggera; al contrario di altre volte, quando nel post-seminario si manifestava molta nostalgia, questo incontro ha aperto un’ulteriore porta, da cui è uscita della sofferenza che era ancora lì latente, perché non si è mai finito di lavorare su noi stessi, e ha dato modo a nuova luce di entrare da quella stessa porta. Mi ha aiutato a restare connessa, non solo al vissuto del seminario, ma alla bellezza di ciò che continua ad esserci anche a distanza, ed è sempre più tangibile, C’È…. lo sento…
Sono grata ai docenti, al gruppo di lavoro che mi aiutano ad oltrepassare i miei limiti, ad uscire dalle zone di confort a diventare una persona migliore.